Un maglione un divano un orologio ed una trapunta
Dentro ad un maglione vuoto c’è un tizio che aveva caldo
Si ma vedi
vedi quell'orologio li?
una volta era la casa di un braccio
Sinistro mi pare o non ne sono sicuro
Si è fermato
Perché pieno pieno zeppo di attese altrui
e litigi in ritardi
A stento quasi ancora
Si vede con fatica, il braccio destro
a cui era stato stretto
Se dipingo bene bene questo orologio potrebbe essere
che un braccio ci torni ad abitare
Quando parlavo con me stesso mi sono detto
Se costruisci una sedia prima o poi un culo ci si siederà sopra
Se dipingo un divano
una memoria potrebbe starci ancora più comoda
Mi servono trappole per memorie
Gironzolavo per casa mangiandomi le unghie
In camera non posso entrare
Lì un ricordo
gigantesco e prepotente si asciuga
l’altro naso sulla trapunta
dove
Ti ricordi?
Approfondiamo con calma e
Non basta guardare una cipolla per piangere…
Su ogni cosa hanno ragione gli altri
E
Poi ho pensato che piangere un po’
Mi avrebbe fatto bene
Quindi andai di corsa
Coi piedi bene in avanti
verso i piedini del divano dove era seduta lei
Una volta penso
Quel tizio che aveva caldo era la mia memoria
ed io non ho voglia di credere a niente
se non
alle stronzate che mi racconta, eccome
Ma siamo seri
Tutta la colpa del mio mal ricordare sta li
A forma di sedere tra le pieghe del divano
forse che tra i cuscini di questo divano ti trovo ancora
schiacciata tra un accendino un maglione un orologio le unghie tagliate e 30 centesimi in un pezzo
Mi è venuto freddo