piedini

Un maglione un divano un orologio ed una trapunta


Dentro ad un maglione vuoto c’è un tizio che aveva caldo


Si ma vedi

vedi quell'orologio li?

una volta era la casa di un braccio


Sinistro mi pare o non ne sono sicuro


Si è fermato

Perché pieno pieno zeppo di attese altrui

e litigi in ritardi

A stento quasi ancora

Si vede con fatica, il braccio destro

a cui era stato stretto


Se dipingo bene bene questo orologio potrebbe essere

che un braccio ci torni ad abitare


Quando parlavo con me stesso mi sono detto

Se costruisci una sedia prima o poi un culo ci si siederà sopra

Se dipingo un divano

una memoria potrebbe starci ancora più comoda


Mi servono trappole per memorie


Gironzolavo per casa mangiandomi le unghie


In camera non posso entrare

Lì un ricordo

gigantesco e prepotente si asciuga

l’altro naso sulla trapunta

dove

Ti ricordi?


Approfondiamo con calma e

Non basta guardare una cipolla per piangere…


Su ogni cosa hanno ragione gli altri

E


Poi ho pensato che piangere un po’

Mi avrebbe fatto bene

Quindi andai di corsa 

Coi piedi bene in avanti

verso i piedini del divano dove era seduta lei

Una volta penso


Quel tizio che aveva caldo era la mia memoria

ed io non ho voglia di credere a niente

se non

alle stronzate che mi racconta, eccome


Ma siamo seri

Tutta la colpa del mio mal ricordare sta li

A forma di sedere tra le pieghe del divano


forse che tra i cuscini di questo divano ti trovo ancora

schiacciata tra un accendino un maglione un orologio le unghie tagliate e 30 centesimi in un pezzo


Mi è venuto freddo

testo di

nicola facchini